1933-2023

Un traguardo, più che un anno come gli altri: nel 2023, infatti, Achille Pinto ha festeggiato i suoi primi 90 anni di attività.

L’azienda, fondata nel 1933 dal visionario Achille Pinto, oggi è diretta dai fratelli Uliassi, eredi di terza generazione, che portano avanti l’operato del nonno guidati dagli stessi valori, con la capacità di leggere il presente e interpretare il futuro. "L’azienda cresce insieme e grazie alle persone che ne fanno parte", come si ripete molto spesso tra le mura di Achille Pinto.

 

A suggellare questo importante traguardo s’interpone l’inizio di uno scambio artistico con un’altra storia di imprenditorialità, quella di Fornasetti, atelier milanese di design e arti decorative riconosciuto in tutto il mondo per il linguaggio figurativo unico e per la qualità artigianale delle sue creazioni.

La stima reciproca e la condivisione di importati valori, ha portato Achille Pinto e Fornasetti a un dialogo ricco di immaginazione. L’attenzione a una costante spinta innovatrice, che abbraccia non solo la tecnica ma anche il pensiero a beneficio dell’artigianalità, e la cura al dettaglio unita a una grande passione, si fanno così fil rouge di due grandi storie di creatività come quelle di Pinto e Fornasetti. Una creatività che le due realtà italiane, animate da un profondo spirito di ricerca, hanno deciso di sublimare, esplorando i reciproci archivi visivi, costante fonte d’ispirazione e idee, in un mix di linguaggi onirici, colorati e ironici.

Tra richiami storici e visioni future, l’inconfondibile cifra stilistica del linguaggio decorativo di Fornasetti e il magistrale savoir-faire di Achille Pinto hanno dato vita a un foulard celebrativo 90x90, a ricordare in maniera ambivalente le misure dell’oggetto e l’anniversario celebrativo.

Un oggetto unico, in edizione limitata, e non disponibile alla vendita, sancisce il traguardo di questi primi 90 anni d’attività con l’intento di proiettare lo spirito guida del carismatico Achille Pinto nei prossimi nove decenni. Un foulard sul quale si imprime il decoro Fornasetti “Bella Donna Imperiale”. Il volto, raffigurato e incorniciato in un disegno floreale fatto a mano, è quello tratto dalla serie “Tema e Variazioni”, ispirata alla cantante lirica Lina Cavalieri, animatrice nel secolo scorso dei maggiori teatri d’Europa, dal San Carlo di Napoli alle a Parigi. Ritratta da Giovanni Bodini e definita da Gabriele Bergère D’Annunzio come “la massima testimonianza di Venere in Terra”, annovera tra i suoi ammiratori anche Piero Fornasetti. L’elemento di connessione grafica tra Pinto e Fornasetti è in questo Folies caso l’ape, logo aziendale scelto fin dagli inizi dal fondatore Achille Pinto, simbolo di tenacia e operosità, (da poco rinnovato dallo studio di grafica berlinese Bureau Borsche ) e al contempo, elemento che da sempre ha una sua potenza evocativa, nell’alfabeto stilistico di Fornasetti.

"A commitment to heritage, combined with a desire for innovation"

Il vasto portfolio di tessuti prodotti da Pinto gode delle maggiori certificazioni e nell’obiettivo di fare sistema, collaborando con altre realtà simili per veicolare al meglio gli sforzi, scambiarsi know-how e porsi obiettivi pratici, Achille Pinto è membro della Sustainable Fiber Alliance dal 2020, ed è affiliato alla piattaforma Better Cotton Initiative.

PINTO PEOPLE

Giampiero Cozzi

Quando mi chiedono dove abiti, rispondo “a Casnate”, perché trascorro più tempo qui che a casa mia. Sono entrato in azienda nel 2000 quando mi è stata affidata la responsabilità di sviluppare l’Emporio Pinto. Successivamente, ho intrapreso il percorso commerciale, facendo la gavetta in azienda, fino a scoprire il brand Pierre Louis Mascia. Per questo devo ringraziare Matteo, una fonte continua di apprendimento e di confronto. Questo posto per me è come una famiglia che ogni giorno affronta insieme nuove sfide. La gratificazione più grande? Aver rivoluzionato un intero mercato, creando qualcosa di totalmente nuovo.

Luca Faccini

Sono entrato in azienda nel 1994, ho lasciato nel 2003, ma il richiamo di questo posto è stato tale che sono tornato nel 2005. Cos'ha di così speciale? Ho vissuto da vicino tutta la sua evoluzione. Nell'originale Achille Pinto, c'era un gruppo piccolo e coeso, dove i proprietari condividevano gli uffici con i dipendenti, eliminando qualsiasi distinzione tra chi dava gli ordini e chi li eseguiva. Nella versione 2.0, l'azienda si è strutturata e sono stati introdotti diversi compartimenti nuovi. Attualmente, ci troviamo in una fase di elevata specializzazione, ma la determinazione a operare come squadra è rimasta immutata. Questo spirito di squadra trova la sua personificazione indiscussa in Matteo: una figura disponibile, flessibile e generosa, caratteristiche che rispecchiano l'atmosfera di collaborazione che permea questa realtà.

Michela Tavecchio

Sono approdata qui nel 2018, dopo un decennio trascorso nel settore bancario focalizzandomi sulle aziende. È stato durante questo periodo che ho fatto la conoscenza dell'Achille Pinto. Inizialmente, Matteo e Paolo, entrambi riservati, suscitavano in me un timore reverenziale. Pertanto, è stato piuttosto sorprendente quando, senza preavviso, Matteo mi ha proposto di unirmi all'azienda, considerando che la mia esperienza verteva su altri ambiti. Nel tentativo di scoraggiarlo, ho persino menzionato la mia intenzione di diventare madre a breve termine, ma la risposta di Matteo è stata tutto fuorché scontata, rassicurandomi che per lui non costituiva alcun problema. Alla fine, scegliere di lavorare qui è stata, senza dubbio, la decisione migliore della mia vita, dopo l'arrivo di mio figlio, naturalmente.

Fiorella Bianchini (in pensione)

Sono entrata a far parte di questa realtà nel 1988 e tra poco andrò in pensione. Quando ho iniziato qui, il dottore Mario Uliassi guidava l’azienda. La sua figura emanava autorevolezza, anche se era molto gentile, ma parliamo di un’altra epoca dove ci si dava del lei. Ho cominciato quando si usava il telex, scrivevi a macchina e veniva fuori una striscia di carta che sembrava scritta in braille. Ho visto l’azienda crescere, rinnovarsi in continuazione, aumentare i ritmi e le velocità. Il merito? Di Paolo e Matteo, visionari capaci di guardare al di là del presente. Un risultato raggiunto senza penalizzare mai i dipendenti. Sono stati dei rivoluzionari, e sono riusciti a farlo, rimanendo umani. Non c’è risultato migliore.

Andrea Rossi

Sono in Achille Pinto dal 2021 dopo un'esperienza decennale prevalentemente in società finanziarie. In questi primi 3 anni è stato molto gratificante e stimolante lavorare accanto Paolo e Matteo, imprenditori che hanno saputo far crescere l'azienda, nei risultati, nell'immagine e nell'organizzazione superando con determinazione e visione anche le straordinarie difficoltà che si sono presentate, la pandemia Covid, l'impennata dei costi delle materie prime e dell'energia, il cambiamento dei mercati. La mia sfida personale è continuare a mettere a disposizione la mia esperienza e competenza per contribuire a sviluppare ulteriormente l’azienda, perché ritengo che la crescita e il cambiamento siano l'unica "stabilità" da perseguire per gli imprenditori, per l'impresa e per chi ci lavora.

PINTO PEOPLE

Antonella Cairoli

Sono arrivata qui 27 anni fa, nel 1996, inizialmente in stage come centralinista mentre frequentavo l’università di Lingue alla Cattolica di Milano. Dopo aver conseguito la laurea, quando si è presentata l'opportunità di lavorare con Paolo nel reparto commerciale, l'ho colta al volo.. Se ho avuto altre occasioni? Mai cercate, perché qui ho trovato tutto ciò di cui avevo bisogno. Ho assistito alla crescita dell'azienda e, in effetti, mi sento di essere cresciuta insieme a loro.

Gabriele Bianchi

Sono qui da così tanto tempo che forse la data esatta sfugge alla mia memoria: era il 1987 quando sono entrato fresco di diploma da perito chimico. Ho avuto un’opportunità di cambiare società dopo poco nel 1998, avevo già firmato, però l’azienda stava attraversando una fase di transizione. Matteo e Paolo avevano da poco preso il comando e non potevo lasciarli da soli; sentivo il dovere di dar loro una mano, almeno per un breve periodo. E così il breve periodo si è trasformato in più di 35 anni. Col tempo, questo luogo è diventato casa mia. Ho cambiato spesso mansione, passando da stampatore a responsabile della cucina colori e, successivamente, assumendo il ruolo di responsabile della tintoria. Quando abbiamo fatto il salto alla stampa digitale, nel nostro distretto nessuno sembrava crederci: le innovazioni possono spaventare, ma l'evoluzione aziendale che abbiamo vissuto e il pensiero di aver giocato un ruolo da protagonista in questa nostra storia, mi rendono fiero di lavorare qui da Achille Pinto.

Barbara Armuzzi

Sono arrivata nel 1994, e non me ne sono mai andata nonostante abbia considerato nel tempo qualche altra opportunità. Avevo timore di fossilizzarmi, di restare intrappolata in un'unica posizione. Tuttavia, nel corso degli anni, l'azienda ha conosciuto una crescita così significativa che talvolta sembra di aver cambiato lavoro. Le sfide attuali sono diverse rispetto agli inizi, ma ciò di cui vado fiera sono i risultati che abbiamo ottenuto insieme. Sono passati 29 anni di anzianità, 348 mesi di dedizione, 10.585 giorni di “stile”. Oggi, cos’è quest’azienda per me? Avere due titolari ancora giovani e dinamici.

Egidio Fasana

Era il 2016, venivo da un lungo impiego in un’azienda che produceva tessuti per abbigliamento da lavoro, biancheria casa e arredamento. Ho fatto un colloquio con Paolo Uliassi e mi è piaciuto il suo approccio: stava valutando se prendermi a lavorare con lui eppure non si è mai parlato di lavoro. Anche oggi nonostante l’azienda sia strutturata, il rapporto con la proprietà è diretto, è rimasta un’azienda con il concetto di imprenditoria di una volta, che non guarda solo ai numeri, ma tiene in conto valori e visioni, e ascolta il cuore. E quando tu te lo dimentichi, te lo ricorda il mondo esterno, dove c’è sempre la massima ammirazione per Achille Pinto. A volte devi usare lo sguardo di qualcun altro, per vedere quello che tu non riesci a inquadrare chiaramente.

Cesare Cigolini

Ho trascorso 10 anni come partner commerciale e successivamente altri 15 anni nel gruppo Pinto, assumendo il ruolo di responsabile nello sviluppo prodotto del settore tessile laniero. Un percorso di crescita professionale e personale tra Biella e Como, che mi ha portato a collaborare con un team dinamico, trasversale e innovativo nell'affascinante mondo della lana, del cashmere e della seta.

Stefano Luraschi

Achille Pinto ha acquisito nel 2016 una piccola tessitura a Colverde e nel 2020 un’altra a Biella. Nel 2021, dopo alcune esperienze in tessiture storiche di Como, sono stato chiamato da Matteo a unirmi al gruppo Pinto con l'obiettivo di far crescere il reparto di tessitura e tinto in filo, cercando di integrare varie tipologie di prodotto (tessuti per abbigliamento, cravatteria, sciarperia, arredamento). Oggi, a tre anni di distanza, l'intuizione di Matteo e Paolo si è rivelata vincente, trasformando le tessiture in una parte cruciale dello sviluppo del gruppo, ed io sono orgoglioso di aver contribuito a questa scommessa di successo.

Francesca Arcari

Essere archivista, significa aver cura della memoria storica, ma anche avere uno sguardo al domani, perché passato, presente e futuro sono e saranno la forza di questa azienda che ha festeggiato i suoi 90 anni. Quando archivio un disegno fatto a mano, un cappellotto, un libro antico, penso a chi prima di me ha curato ogni singolo dettaglio e sono orgogliosa, ma sento anche la responsabilità di questo passaggio di consegna e quindi mi impegno a svolgere sempre tutto con professionalità e passione. In questi 90 anni Achille Pinto è riuscita a fondere ingegno, passione e umanità in un’unica anima dando così vita ad una bellissima realtà lavorativa.

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